Auto elettrica: esperienza a zero emissioni e tanta ansia

Data
08 febbraio 2016
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Auto elettrica esperienza a zero emissioni e tanta ansia

La Nissan Leaf nell’ultimo quinquennio ha rappresentato la pietra di paragone della mobilità elettrica a livello globale.

Comodissima con i suoi sedili in pelle e sempre connessa grazie a una strumentazione  a elevato contenuto tecnologico, era la candidata perfetta alla realizzazione del sogno di qualsiasi pendolare dotato anche di una minima sensibilità ambientale: viaggiare, veramente, a emissioni zero.

Ma purtroppo, per un pendolare, non è andata esattamente così …

Esperienza interessante, ma che non ripeterebbe, poiché è stata complicata e generatrice di ansia. Con una Leaf,  90km, si fanno solo a determinate condizioni e, soprattutto,  non ammette imprevisti, tipo una cena da amici  o una commissione fuori programma.

La Leaf non sembra essere la candidata ideale al titolo di primo veicolo elettrico di massa poiché  il limite è intrinseco.

Presenta un’ autonomia  limitata e la Leaf, come tutte le auto elettriche in circolazione, ti tiene legato alla presa della corrente, dato che  il grande problema di un’auto elettrica, oggi in Italia, è la mancanza di punti di ricarica.

Auto elettrica esperienza a zero emissioni e tanta ansia 2

Inoltre i tempi di ricarica (seppur sia conveniente: 15 euro a trimestre incluse le ricariche) sono lunghi: poco meno di un’ora per ottenerne una completa, praticamente un servizio inservibile per un pendolare

Questi è arrivato a casa con sei  chilometri di autonomia residua e un principio di assideramento alle estremità: per ridurre i consumi, oltre che dimezzare la potenza del motore con il tasto «Eco» e a silenziare la radio, ha infatti dovuto spegnere pure il riscaldamento (il termometro segnava -1).

Elon Musk, cofondatore di PayPal e padre della Tesla Model S, la super e-car da 400 cavalli di potenza, 500 chilometri di autonomia e 90 mila euro di costo, ha fissato a 200 miglia (321 chilometri) di autosufficienza energetica l’asticella sotto cui un’auto elettrica non ha la ben che minima speranza di scalfire il dominio dei motori a scoppio.

Non è un caso che, all’ultimo salone di Detroit, le vere protagoniste non fossero le auto, bensì le batterie. Così, tutti i grandi marchi hanno organizzato un centro di ricerca per allungare la vita agli ioni di litio.

A cominciare dalla stessa Tesla, che nel 2017 dovrebbe mettere in commercio la Model 3, e dalla General Motors, al lavoro sul progetto Bolt.

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